Blog post efficace: una guida dettagliata

da | Feb 16, 2022 | Copywriting, Strategia | 0 commenti

Se non sai da dove cominciare per scrivere un blog post efficace, questa guida è ciò che fa per te. Prima di cominciare, chiariamo cosa significa efficace, quando parliamo di blog post.

Efficace è un blog post:

  • dettagliato, accurato, con dati e fonti a supporto se necessario,
  • scritto in modo corretto e con linguaggio semplice, pur rispettando il tono di voce del tuo brand,
  • che risponde alle domande del tuo pubblico, magari anche grazie a una ottimizzazione per i motori di ricerca (la famosa SEO),
  • utile per le persone, prima ancora che per Google (che si basa sui comportamenti delle persone, perciò…).
  • infine, che porta le persone a voler compiere un’azione alla fine (iscriversi o chiedere informazioni su un corso, iscriversi alla newsletter, andare sullo shop a scegliere un prodotto, ecc.).

Questa guida, per esempio, è nata proprio per soddisfare un bisogno di clienti e studenti a cui faccio formazione. La domanda che spesso ricevo è: come si scrive un blog post?  Provo a raccontartelo qui.

 

 

Strategia, analisi e ricerca: parti da qui

 

Comincerò col dire che scrivere è una parte del lavoro e non dico una follia se affermo che non è nemmeno la più importante. Ben prima di scrivere è fondamentale ragionare su alcuni aspetti prettamente strategici, fare un lavoro di analisi e ricerca perché i nostri contenuti abbiano temi e impostazione utili al nostro pubblico di riferimento. Hai presente quando senti parlare di contenuti di valore? Ecco, sono di valore se interessano il tuo pubblico, se risolvono un problema, danno approfondimenti su una domanda che ti fanno spesso le persone a cui parli e sono confezionati in modo che arrivino forti e chiari. Che è un po’ ciò che vorrei fare io proprio con questa guida, insomma.

 

Strategia: che obiettivo hai?

Un blog può avere molti obiettivi. Può essere un progetto a sé stante, può essere un supporto a un sito di servizi o a un e-commerce di prodotti. L’importante è capire con quale obiettivo scrivi su quel blog, per esempio:

  • promuovere e vendere dei servizi,
  • farti conoscere da case editrici e giornali,
  • accompagnare e veicolare le vendite di un e-commerce,
  • posizionarti sul mercato di influencer o affiliate marketing.

Una volta chiarito a cosa ti serve il blog, chiediti anche quali sono i temi per cui vorresti finire tra le prime posizioni di Google. Scrivere un blog post efficace, d’altronde, è una questione di strategia.

Analisi: pubblico e competitor

Una volta stabilito che obiettivo ha il tuo blog in generale e ogni articolo nello specifico, siamo al punto successivo: sai a chi ti stai rivolgendo? A tutto il tuo target o a un segmento specifico? Magari hai più buyer personas e ti serve differenziare. Studia il mercato, i tuoi competitor e – più di tutto – il tuo pubblico: quali domande che ti fa più spesso? Che problemi risolvi con i tuoi servizi o prodotti? Se non sai rispondere a queste domande, chiedi direttamente al tuo pubblico tramite questionari, oppure prendi nota di ciò che intercetti nelle discussioni che fate. Un buon blog, oltre che raccontare di te, del tuo brand, dovrebbe dare risposte a delle domande.

Ricerca: fonti, spunti, temi

A proposito di dare risposte a delle domande, oltre quelle che ti fanno clienti, follower, ecc. puoi fare anche una ricerca autonoma. Questo è uno dei punti più spinosi, lo so, specie se i due passaggi precedenti non sono chiarissimi o se sei all’inizio del tuo business e del tuo blog. Come si cercano, quindi, i temi per i post? Una cosa che suggerisco sempre per scrivere un post efficace è di guardare cosa fanno i competitor:

  • per differenziarti e creare un contenuto che non c’è,
  • per scrivere su un argomento già presente i tutti i blog ma con un taglio tutto tuo, personale e magari con esempi pratici che solo tu puoi dare perché frutto della tua esperienza.

Approfitto per dirti che copiare non solo non denota professionalità, ma oltretutto Google ti penalizza se fai copia-incolla di altri blog post. Direi che non ti conviene sotto ogni punto di vista, no? Oltre questo, fai un giro sui gruppi Facebook o su forum, guarda le recensioni dei tuoi prodotti o dei competitor, guarda le domande che le persone fanno su Amazon per sapere di più dei prodotti, leggi i commenti ai post Instagram o Etsy. Attiva l’ascolto di bisogni, domande e interessi delle persone a cui vuoi parlare. Puoi anche farti aiutare da degli strumenti.

L'immagine mostra una scrivania ritratta dall'alto in cui poggia un computer, molti fogli con appunti e una mano che sottolinea dei passaggi utili per scrivere un blog post efficace.

Ricerca e progettazione: gli strumenti

 

Immagino tu abbia già sentito parlare di SEO quando parliamo di contenuti per il web e di blog post. SEO è l’acronimo di Search Engine Optimization e include una serie di buone pratiche e azioni da fare per rendere i nostri contenuti web utili e facilmente fruibili dalle persone. Per dirla più in breve: che si posizionino in cima alle ricerche per alcune parole chiave. Quando parliamo di SEO, spesso, ci concentriamo sulle parole chiave ma non sono l’unico elemento importante per scrivere un blog post efficace, anzi. Il discorso è ampio, tieni conto che solo le linee guida per la creazione dei contenuti di Google sono un documento di 170 pagine. Diciamo che qui ti do alcuni suggerimenti e strumenti per capire come fare una ricerca di argomenti e parole chiave utili a creare un tuo piano editoriale, dei titoli e delle scalette per i tuoi blog post. Usare metodo e strumenti ti farà capire quali sono gli argomenti che le persone cercano di più, quali tipi di contenuti predilogono e, quindi, quali potresti sfruttare per posizionarti su Google.

 

Strumenti gratuiti per la SEO

I primi strumenti gratuiti che ti suggerisco sono proprio delle funzionalità native di Google. Google Suggest, Google Related, Google Trends, per citare le più importanti. Fai così:

  1. Google in incognito > digita google.it > inserisci la parola chiave nella barra di ricerca (es: scrivere un blog post) > non premere subito invio ma guarda i suggerimenti che ti dà Google stesso: quelli sono i suggerimenti su cosa le persone hanno chiesto a Google riguardo l’argomento che hai inserito come chiave di ricerca. Questo potrebbe essere un punto di partenza per l’argomento chiave del tuo blog post.
  2. Ora premi invio > atterri sulla prima pagina di Google > vai in fondo alla pagina e vedi gli 8 risultati che trovi sotto ricerche correlate. Come dice già il nome della sezione, queste sono le chiavi di ricerca che le persone hanno cercato insieme a ciò che hai cercato tu. Ti possono dare più spunti per dettagliare il tuo articolo con sottotitoli e sezioni, o per scrivere ancora altri blog post.
  3. Con Google Trends, invece, puoi vedere in quali periodi sono più cercati alcuni argomenti, perciò può esserti utile per organizzare i vari blog post nel tuo calendario editoriale.

Una schermata di Google Trends

Ci sono altri strumenti che sono, almeno in parte, gratuiti. Uno è Ubersuggest, di Neil Patel, col quale puoi fare alcune ricerche gratuite al giorno e ti dà delle sezioni come Idee keyword, Idee contenuti, ecc. che possono aiutarti e ispirarti. Inoltre, ti aiuta anche ad analizzare i contenuti dei competitor e scoprire per cosa si sono posizionati. Answer The Public è un altro tool che dice già dalla sua schermata principale: Discover what people are asking about… (scopri cosa stanno chiedendo le persone). Puoi selezionare il Paese, la lingua e inserire il tuo argomento chiave: ti restituirà una serie di risultati categorizzati per preposizioni, domande, comparazioni, ecc. che ti aiuteranno a capire che tipo di informazioni cercano le persone sull’argomento che ti interessa.

 

Strumenti SEO a pagamento

Tra gli strumenti a pagamento, ce ne sono diversi che forniscono molte funzionalità: Semrush, Hubspot, l’italianissimo SeoZoom, tra gli altri. Ognuno di questi tool ti permette di avere ricerche illimitate sulle keyword, diversi modi di organizzarle e approfondirle. Se stai seguendo tu i tuoi contenuti perché non puoi o non riesci a delegare il tuo content marketing, forse uno strumento a pagamento è una spesa un po’ esosa, a meno che il blog non sia il tuo canale principale. Ognuno ha, comunque, un periodo di prova gratuita che ti aiuterà a capire i vantaggi e le opportunità.

 

Come ragiona Google (cioè le persone)

Come già detto prima, Google manda in cima alle ricerche i contenuti che piacciono alle persone. Ecco perché quando consultiamo i risultati della SERP – cioè i contenuti che ci compaiono dopo la nostra ricerca – è bene vedere che cosa ci compare: blog post? E se sì, che struttura hanno? Video tutorial su YouTube? E così via. Ciò che Google ci suggerisce di fare per i nostri contenuti si basa su come noi persone ci comportiamo. Perciò la SEO non è solo parole chiave – importantissime, ovvio – ma anche altri aspetti che ti racconto qui di seguito.

 

 

Tecnica: struttura e content design

 

Oltre le parole chiave, l’ottimizzazione dei contenuti passa anche dalla struttura che diamo loro. Selezionare le informazioni e saperle esporre in modo lineare e ben dettagliato è importantissimo per facilitare le persone nella fruizione. Ricordiamoci che la lettura su schermo è un po’ faticosa per i nostri occhi, perciò organizzare i contenuti è un atto di gentilezza verso il nostro pubblico.

 

Gerarchia delle informazioni

Altro aspetto fondamentale per un post ben fatto è l’organizzazione logica delle informazioni ed è il motivo per il quale è sempre bene partire da una scaletta che guidi la stesura dei nostri contenuti. Per farla, posso chiedermi:

  • di cosa voglio parlare col mio blog post?
  • quanto è vasto l’argomento e, perciò, di quante cose posso parlare nello stesso post?
  • qual è la notizia principale?
  • quali sono i dettagli?

Un modello utile da seguire è quello della piramide rovesciata: informazioni principali che chiariscono subito l’argomento e sempre più dettagli man mano che andiamo avanti.

L'immagine è quella di una piramide rovesciata, dove in alto ci sono le notizie più importanti, al centro un po' di approfondimenti e una buona divisione in paragrafi, in fondo i dettagli come contatti, link utili, ecc.

Fonte: Notiziabile.it

 

Heading Tag e dintorni

Per aiutarci nell’organizzazione dei contenuti, quindi anche nella loro gerarchizzazione, ci vengono in soccorso gli Heading Tag. In gergo tecnico li chiamiamo h1, h2, h3, h4, h5, h6 e sono dei minuscoli pezzetti di codice HTML che danno, appunto, un’organizzazione gerarchica a ciò che stiamo inserendo nel blog post. In pratica? Il titolo del blog post sarà un h1, il titolo del paragrafo sarà un h2, il titolo del sottoparagrafo sarà un h3 e così via. Basta guardare come è organizzato questo blog post. 🙂

 

Tipografia e non solo

Un altro elemento che sembra poco rilevante, ma fa tutta la differenza del mondo, è saper usare bene la tipografia. Sempre per il principio che leggere su schermo è più faticoso per l’occhio umano, usare bene i grassetti è importantissimo per dare delle àncore visive che sottolineano dei passaggi chiave.Non intere righe in grassetto, quindi, ma solo parole chiave o brevissimi passaggi. Da evitare il corsivo, a meno che non stiamo citando titoli di opere, frammenti di testo, ecc. Parsimonia anche sui colori: prediligi i colori che richiamano il brand per titoli, grassetti o altri segni tipografici solo se hanno un buon indice di leggibilità. Giallo su fondo bianco, per esempio, direi proprio di no! Meglio lasciare un nero o un grigio scuro.

 

 

Ancora un po’ di SEO e ottimizzazione per le persone

 

Abbiamo detto che SEO significa ottimizzare per i motori di ricerca, ma che in fondo significa ottimizzare per le persone che quei motori di ricerca li usano. Sembra banale, ma è facile scordarlo. Per aiutarci nell’ottimizzazione, vediamo a cosa altro dobbiamo dare attenzione.

 

Plugin SEO

Yoast SEO è di sicuro il più famoso per WordPress. In realtà, di plugin SEO ce ne sono tanti, ti faccio giusto qualche nome: Rank Math SEO Press All in One SEO WordLift e molti altri. Sono dei plugin da aggiungere a un CMS come WordPress che danno una serie di indicazioni sugli elementi da ottimizzare: lunghezza delle frasi, parole chiave principali e dove usarle, metadescription, slug e molto altro. Specie su Yoast, ho alcune cose da dire: non impazzire dietro i semaforini finché non li vedi diventare tutti verdi. Come ogni strumento ha i suoi vantaggi e i suoi limiti. Le buone pratiche non corrispondono a leggi ineludibili, perciò anche se il semaforino di Yoast è giallo ma a te sembra che il contenuto sia buono, procedi.

 

Contenuti visivi e Alt Tag immagini

Altro elemento importante sono gli elementi visivi di un blog post, specie se è un contenuto molto lungo o se ha necessità di screenshot esplicativi. Per esempio, se è un tutorial o una guida come questo contenuto che stai leggendo, le immagini non solo sono un intervallo che alleggerisce il tanto testo, ma anche un valido aiuto per chi sta imparando da ciò che scrivi nel post. Per contenuti visivi intendiamo foto, grafiche o infografiche. A ognuno, a meno che non sia puramente ornamentale e non aggiunga granché al blog post, dovrebbe essere inserito l’Alt Tag: una breve descrizione di cosa contiene l’immagine, che aiuta Google a capire se è pertinente, oltre che un importante veicolo di accessibilità. Persone ipovedenti o cieche, per esempio, potranno sapere cosa c’è nelle immagini grazie al lettore di schermo che rileverà l’Alt Tag. Non è, quindi, una didascalia visibile sulla pagina, ma un vero e proprio testo alternativo invisibile sulla pagina, ma utilissimo comunque.

 

Metadescription

La metadescription è quel breve testo che appare come anteprima del contenuto, subito sotto il titolo del blog post nella SERP (la pagina dei risultati della ricerca di Google). Se non lo inserisci, Google selezionerà autonomamente ciò che pensa sia più utile e lo inserirà come metadescription. Io consiglio sempre di impostarla manualmente, perché è un’occasione di inserire le parole chiave giuste e nel modo più utile al nostro contenuto.

Esempio di metadescription

 

Scrivere è ri-scrivere

 

Bene, ora hai finito di scrivere e puoi postare subit… no, no, scherzo. Non puoi postare subito perché la buona scrittura passa dall’editing, cioè dalla revisione che ti permette di vedere quanti errori ci sono. Perchè ce ne saranno e di diverso tipo e vediamo, allora, a cosa devi fare attenzione.

 

Correttezza della lingua

La prima cosa che ti consiglio di controllare è la correttezza grammaticale di ciò che hai scritto. Lo dico sempre che il detto il cane è il migliore amico dell’uomo è incompleto, perché lo è anche il dizionario. Non ne hai uno a casa? Nessun problema, ci sono risorse online di grande valore, per esempio il De Mauro online. Controllare accenti, apostrofi, doppie e altro non è sinonimo di ignoranza, al contrario! Il dubbio è un prezioso alleato in questi momenti.

Stile

Abbiamo detto che il nostro blog dovrebbe esprimersi in parole e stile semplici. Semplice non è affatto sinonimo di banale e nemmeno di facile. Stile semplice significa:

  • rendere scorrevole una frase,
  • limitare al massimo i termini tecnici,
  • citare fonti o linkare risorse utili ad approfondire.

Lo stile del nostro scritto deve, però, anche essere in linea con il tono di voce del nostro brand: semplice sì, ma con personalità. O diventerà un altro contenuto uguale a tanti altri, che per quanto valido, farà fatica a distinguersi.

Revisione

Consiglio spassionato: fai la revisione del contenuto almeno il giorno dopo averlo scritto, anche 2 o 3 giorni, se le scadenze te lo permettono. Rileggere subito dopo o poco dopo non ti farà scovare refusi, imprecisioni, doppi spazi o spazi assenti, fallacie logiche e tutto ciò che rende il tuo contenuto più sciatto. Insomma, le imprecisioni sono umane e possono sempre essere corrette anche dopo aver postato, sia chiaro, ma se riesci a farlo prima e mandare online un contenuto già ben confezionato, hai già un bel vantaggio, no?

 

 

Pubblica e distribuisci

 

Bene, hai fatto la revisione del testo, hai ottimizzato, hai scelto le immagini adatte: puoi mandare online il tuo blog post! Quasi… il lavoro non è finito qui: per far sì che più persone possano trovarlo facilmente non solo su Google, puoi fare altre azioni. cioè organizzare bene tag e categorie del tuo blog e poi distribuirlo sui vari canali social e con la newsletter.

 

Tag e categorie

Tag e categorie del blog sono altri elementi che fanno bene alla SEO.

  1. Le categorie, come suggerisce la parola stessa, sono delle parole sotto le quali ordinare i contenuti del nostro blog e dare anche a chi legge l’idea di quali sono gli argomenti che trattiamo. Il mio blog, per esempio, ha come categorie copywriting, branding, ispirazione, e-commerce e strategia.
  2. I tag, invece, sono più trasversali alle diverse categorie e spesso sono parole chiave che riguardano il singolo contenuto. Dei tag di questo post che stai leggendo, per esempio, possono essere: scrivere un blog post, blog post efficace, seo copywriting, e così via. La categoria, invece, sarà copywriting.

 

Social network e newsletter

I canali social, a differenza di come sono stati usati negli ultimi anni, nascono come canali di distribuzione di contenuti long form, come può essere il blog. I social, a parte Facebook forse, non ci danno possibilità di scrivere in maniera approfondita su un tema, ma ci danno una vetrina fantastica per condurre le persone a quel contenuto così ben dettagliato che abbiamo appena imparato a creare! Ancor meglio la newsletter, uno strumento efficacissimo per coltivare la community e per aumentare le conversioni di ciò che è il nostro servizio o prodotto. Ricordare a chi ci accoglie nella sua casella email che abbiamo creato dei contenuti utili è sicuramente un gesto apprezzato e ci aiuta a far raggiungere il nostro blog da tanti punti diversi. Anche questo lo aiuta a scalare la SERP, perciò distribuirlo sugli altri nostri canali è di grande importanza.

 

 

Conclusioni

 

Bene, ti ho dato tantissime informazioni che spero ti siano utili e ti aiutino, soprattutto, a capire come funziona Google, come ottimizzare i contenuti di conseguenza e come ricordarti che prima ancora di Google, devi pensare alle persone che ti leggeranno. Un altro aspetto importante e mai scontato se vogliamo scrivere un blog post efficace: gli argomenti del tuo blog post devono essere pertinenti al tuo business, quindi è bene lavorare sulla strategia più ampia, magari con un piano editoriale. Il piano editoriale serve a raccontare la tua storia in funzione dei tuoi obiettivi di business e dei bisogni del tuo pubblico di riferimento. Se pensi di avere bisogno di aiuto in questa part del lavoro, di impostazione strategica, con Colonne d’Ercole mi occupo proprio di fornire una consulenza sulla creazione dei contenuti. Ti aiuto a impostare una strategia che sostenga i tuoi obiettivi di business, racconti una storia che rende il tuo brand riconoscibile. Così potrai scrivere i tuoi blog post in modo efficace e con obiettivi chiari.

 

 

Scopri Colonne d’Ercole

 

Maria Elena Marras

Maria Elena Marras

Branding & Copywriting

Sono Maria Elena, mi prendo cura del tuo brand con strategia, contenuti e parole.
Con branding e copywriting aiuto le realtà medie, piccole e piccolissime a dichiarare al mondo chi sono, cosa fanno e, soprattutto, come lo fanno.

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